Parliamo di consumi reali, non di promesse da catalogo.
Se stai pensando di passare dalla caldaia a gas o gasolio a un impianto completamente elettrico, probabilmente ti starai chiedendo:
“Ma alla fine… quanto consuma davvero una pompa di calore?”
È una domanda legittima. Purtroppo, tra chi promette risparmi del 70% senza spiegazioni e chi dice che “le pompe consumano troppo”, è difficile orientarsi.
La verità è semplice:
Una pompa di calore ben progettata e regolata consuma meno di una caldaia tradizionale. Ma non è magia: serve valutare contesto, isolamento, abitudini e impianto esistente.
Esempio concreto:
Casa ben isolata, temperatura costante: consumi minimi.
Casa con spifferi e temperatura a 24°C solo la sera: consumi alti.
Stessa macchina, risultati completamente diversi.
👉 Quindi, niente risposte universali. Ma sì: con un’analisi tecnica si può stimare con precisione quanto consumeresti nella tua casa.
COP e SCOP: come leggere i consumi di una pompa di calore
COP – Coefficiente di Prestazione
Indica quanti kWh termici ottieni per ogni kWh elettrico consumato.
Esempio: COP 3 → 1 kWh elettrico = 3 kWh termici (rendimento del 300%).
SCOP – Prestazione media annuale
Tiene conto di temperature reali, stagioni e usi quotidiani.
Se il SCOP è 3,2, significa che in un anno mediamente otterrai 3,2 kWh termici per ogni kWh consumato.
Impatto in bolletta:
- 9.000 kWh termici richiesti
- Con SCOP 3 → 3.000 kWh elettrici consumati
- Costo stimato: 3.000 x 0,30 €/kWh = 900 €/anno
- A confronto: 1.700 € con caldaia a gasolio
👉 Con un impianto fotovoltaico, i costi scendono anche del 50–60%.
Da cosa dipendono i consumi reali di una pompa di calore?
1️⃣ Zona climatica
In Sardegna, dove gli inverni sono miti, le pompe di calore lavorano in condizioni ideali, consumando meno rispetto a zone fredde.
2️⃣ Isolamento termico
Più è alta la coibentazione, meno energia serve per mantenere il calore.
Anche piccoli interventi sugli infissi o cassonetti migliorano subito i rendimenti.
3️⃣ Tipo di impianto
Pavimento radiante o ventilconvettori: massimo rendimento.
Termosifoni tradizionali: perfettamente compatibili se ben bilanciati.
4️⃣ Abitudini d’uso
Temperatura stabile, finestre chiuse e accensioni continue favoriscono bassi consumi.
I comportamenti quotidiani influenzano la bolletta più dell’impianto stesso.
Esempio reale: confronto tra GPL e pompa di calore in Sardegna
Villetta da 130 mq – Famiglia di 4 persone
Prima:
1.300 litri GPL/anno → 1.600–1.800 €
- Dopo, con PDC SCOP 3,2:
2.800 kWh elettrici → 840–900 €
Con fotovoltaico (4-6 kW):
Copertura 50–60% → Bolletta scesa a 400–500 €
5 strategie per ridurre i consumi con la pompa di calore
1. Temperatura costante, no accensioni e spegnimenti
Meno sbalzi = meno consumi.
Imposta 20°C costanti e lascia lavorare la macchina in modulazione.
2. Curva climatica ben regolata
Adatta automaticamente la temperatura di mandata all’esterno.
Può ridurre i consumi anche del 20%.
3. Migliora l’isolamento
Anche con interventi low-cost: guarnizioni, pannelli riflettenti, cassonetti isolati.
4. Abbinamento con fotovoltaico
Massimizza l’autoconsumo → risparmi extra fino al 60%.
5. Progetto su misura
Ogni casa è diversa: serve un’analisi tecnica dettagliata per scegliere la soluzione ideale.
Dire addio al gas: perché conviene oggi più che mai
Il gas è scomodo, costoso e poco sicuro:
Prezzi imprevedibili
Bomboloni da gestire
Manutenzione e rischi fumi
Odori e ambienti tecnici ingombranti
Con la pompa di calore:
✅ Nessuna combustione
✅ Nessun rifornimento
✅ Manutenzione semplice
✅ Comfort costante
✅ Possibilità di autoproduzione energetica
Chi passa alla pompa di calore non torna più indietro.
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